• How do we use the time? – an observational study measuring the task time distribution of nurses in psychiatric care. In: BMC Nurs. 2019 Dec 18;18:67. doi: 10.1186/s12912-019-0386-3.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31866762/
Background: Il ruolo principale dell’infermiere nell’assistenza psichiatrica dovrebbe essere quello di pianificare la cura del paziente in collaborazione con il paziente stesso e di dedicare il tempo necessario per costruire una relazione. Tuttavia, gli infermieri psichiatrici sostengono di non avere il tempo necessario per comunicare con i pazienti. Per indagare sulla validità di tali affermazioni, il razionale di questo studio osservazionale time motion trasversale multicentrico mira a individuare come gli infermieri che lavorano nei reparti psichiatrici di degenza distribuiscono il loro tempo tra una serie di incarichi nel corso di una giornata lavorativa. È stato utilizzato un disegno di studio time motion, metodo convalidato di osservazioni strutturate dirette del lavoro, in base al tempo di attività (WOMBAT) degli infermieri. Nel periodo compreso tra dicembre 2015 e febbraio 2016, sono state effettuate 129 ore e 23 minuti di osservazioni strutturate di 12 infermieri in sei reparti di degenza di una clinica psichiatrica nel sud della Svezia. Il tempo, la frequenza delle attività e il numero di interruzioni sono stati registrati e analizzati utilizzando statistiche descrittive.

• Triaging and referring in adjacent general and emergency departments (the TRIAGE trial): A cluster randomised controlled trial. In: PLoS One. 2021 Nov 3;16(11):e0258561. doi: 10.1371/journal.pone.0258561.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34731198/
Background: Il razionale di questo studio consiste nel determinare se un nuovo sistema di triage dirige in modo sicuro una parte dei pazienti del dipartimento d’emergenza (ED) verso una cooperativa di medici generici (GPC). Studio randomizzato e controllato, non in cieco, con i fine settimana come cluster (tre cluster di intervento per ogni controllo). L’intervento consiste nel triage da parte di un’infermiere che utilizza una nuova estensione del sistema di triage di Manchester, assegnando i pazienti a basso rischio alla GPC. Durante i fine settimana di intervento, i pazienti sono stati incoraggiati a seguire questa assegnazione; mentre non è stato comunicato l’assegnazione durante i fine settimana di controllo (tutti i pazienti sono rimasti all’ED). L’esito primario è rappresentato dalla percentuale di pazienti assegnati e gestiti dal GPC durante i fine settimana di intervento. Lo studio è stato randomizzato per l’esito secondario: la percentuale di pazienti assegnati al GPC. Ulteriori risultati sono stati l’associazione di questi esiti con possibili variabili (parametri dello strumento di studio, caratteristiche dell’infermiere e del paziente), la percentuale di pazienti rinviati al Pronto Soccorso dal GPC, i ricoveri e la performance dello strumento di studio nell’individuare i pazienti delle cure primarie (il parere del medico curante era il gold standard).

• Effects of hospital-family holistic care model on the health outcome of patients with permanent enterostomy based on the theory of Timing It Right. In Journal of clinical nursing. 2020 Jul;29(13-14):2196-2208.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31970830/
Background: Il razionale di questo studio è di esplorare gli effetti del modello di assistenza olistica ospedale-famiglia basato su “Timing It Right” sugli esiti di salute dei pazienti con colostomia permanente. Il cancro del colon-retto è un tumore maligno comune dell’apparato digerente, che minaccia seriamente la vita e la salute umana. La colostomia è uno dei principali trattamenti per il cancro colorettale, che migliora efficacemente il tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti. Tuttavia, l’assistenza infermieristica per la riabilitazione psicologica e fisiologica post-operatoria deve ancora affrontare grandi sfide a causa del cambiamento dell’immagine corporea e del percorso di defecazione causato dalla colostomia. È stato condotto uno Trial randomizzato controllato e 119 pazienti con enterostomia permanente sono stati suddivisi in modo casuale in due gruppi: 60 casi nel gruppo di intervento e 59 casi nel gruppo di controllo. Il gruppo di intervento ha ricevuto un follow-up di routine e un intervento di assistenza olistica ospedaliero-familiare basato su “Timing It Right”, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto assistenza e follow-up di routine. La resilienza, la capacità di autocura, le complicanze e la qualità della vita dei pazienti con enterostomia permanente sono state confrontate tra i due gruppi prima dell’intervento, alla dimissione, a 3 mesi e a 6 mesi dalla dimissione. La lista di controllo CONSORT è stata applicata come linea guida per la stesura dei rapporti di questo studio.

Advance Care Planning Coaching in CKD Clinics: A Pragmatic Randomized Clinical Trial. In: Am J Kidney Dis. 2022 May;79(5):699-708.e1.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34648897/
Background: Sebbene le linee guida raccomandino una maggiore e più precoce pianificazione dell'”Advance Care Planning” (ACP) per i pazienti con Malattia Renale Cronica (CKD), esistono scarse evidenze che guidano l’incorporazione dell’ACP nella pratica clinica per i pazienti con stadi di CKD precedenti all’insufficienza renale. Il coinvolgimento di membri del team nefrologico, oltre ai fornitori di cure primarie, in questo importante patient-centered process può aumentarne l’accessibilità. Il razionale di questo studio è di esaminare l’effetto del coaching implementato nelle cliniche per la CKD sul patient engagement nei confronti dell’ACP. Lo studio è rappresentato da un Trial randomizzato, controllato, pragmatico, multicentrico. Hanno partecipato allo studio tre cliniche per la CKD in diversi Stati: 273 pazienti hanno acconsentito a partecipare, 254 sono stati inclusi nell’analisi. I pazienti eleggibili avevano almeno 55 anni, erano affetti da CKD al 3-5 stadio e parlavano inglese. L’intervento del gruppo sperimentale consiste in sessioni personalizzate di ACP di persona, da parte di Infermieri o assistenti sociali con esperienza in nefrologia o cure palliative. Al gruppo di controllo avanzato è stato fornito il materiale educativo Make Your Wishes About You (MY WAY) ed è stato incoraggiato verbalmente a portare in ambulatorio il riscontro delle proprie direttive di terapia avanzata personalizzata completate.

Effect of Perioperative Patient Education via Animated Videos in Patients Undergoing Head and Neck Surgery: A Randomized Clinical Trial. In JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. 2022 Feb 1;148(2):173-179.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34967863/
Background: L’educazione e il coinvolgimento del paziente sono una componente fondamentale del recupero chirurgico. Garantire una corretta educazione del paziente implica una comprensione approfondita della diagnosi e del piano di recupero, riducendo al contempo le barriere linguistiche e di apprendimento per aiutare i pazienti a prendere decisioni informate e migliorare la loro esperienza ospedaliera. Il razionale di questo studio è di valutare se l’utilizzo di una guida chirurgica animata possa aiutare i pazienti sottoposti a chirurgia della testa e del collo a sentirsi più soddisfatti dell’intervento e del processo di recupero. Lo studio rappresenta un trial randomizzato e controllato, è stato condotto tra gennaio e agosto 2020 in un unico centro accademico terziario di Montreal, Canada. È stato reclutato un campione consecutivo di persone sottoposte a uno dei seguenti interventi chirurgici: resezione del cancro della testa e del collo con o senza ricostruzione, parotidectomia, tiroidectomia, paratiroidectomia, laringectomia o resezione robotica transorale. L’équipe curante è stata mascherata per l’assegnazione al gruppo, mentre i partecipanti allo studio nel gruppo di non intervento non erano a conoscenza della piattaforma multimediale per evitare di introdurre bias nelle loro risposte al sondaggio. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al braccio di trattamento, in cui hanno ottenuto l’accesso a una piattaforma multimediale di educazione del paziente, o al braccio di controllo, in cui hanno ricevuto metodi tradizionali di educazione del paziente attraverso visite cliniche. L’analisi primaria ha confrontato i punteggi di soddisfazione dei pazienti sul questionario INFO 25 dell’Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro, un questionario validato sulla qualità percepita delle informazioni ricevute dai pazienti affetti da cancro (punteggi possibili da 20 a 80)

L’infermiere di ricerca: un Point of View, in: Rivista L’Infermiere N° 2 – 2019.
https://www.infermiereonline.org/2019/06/16/linfermiere-di-ricerca-un-point-of-view – ultimo accesso 31 marzo 2022
Nell’art. 1 del Codice Deontologico dell’Infermiere si legge che “L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati”.

La ricerca clinica coinvolge varie professionalità orientate alla cura. In questo percorso sinergico il ruolo degli infermieri fa la sua comparsa negli anni Sessanta del Novecento, quando piccoli gruppi ricevettero una formazione specifica sui percorsi di ricerca. Oltre a garantire l’assistenza, infatti, gli infermieri di ricerca ricoprono un ruolo importante per garantire una buona comunicazione tra medici e pazienti, consolidando così il fondamentale rapporto di fiducia che sta alla base della ricerca clinica. 

Schuttner L, Coleman K, Ralston J, Parchman M. The role of organizational learning and resilience for change in building quality improvement capacity in primary care. Health Care Manage Rev. 2021 Apr-Jun 01;46(2):E1-E7. doi: 10.1097/HMR.0000000000000281.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33630509/
Background: Non è nota la misura in cui l’apprendimento organizzativo e la resilienza per il processo di cambiamento, cioè la riserva adattiva (AR), siano una componente della costruzione della capacità pratica per il miglioramento continuo della qualità (QI). Il razionale di questo studio è di esaminare l’associazione di AR e lo sviluppo della capacità di QI. 142 pratiche di assistenza primaria sono state valutate al basale e a 12 mesi in uno studio randomizzato per migliorare la qualità dell’assistenza. L’AR delle pratiche è stata misurata tramite un sondaggio del personale insieme a una valutazione convalidata della capacità di QI (QICA). Sono state valutate l’associazione della QICA al basale con l’AR al basale e sia al basale che il cambiamento dell’AR con il cambiamento della QICA da 0 a 12 mesi. È stata esaminata la modificazione dell’effetto in base alla presenza di infrastrutture QI nelle organizzazioni parentali e nel braccio di prova. 

Chaplow ZL, Lucas AR, Grainger E, Simpson C, Fairman CM, DeScenza VR, Bowman J, Clinton SK, Focht BC. Social cognitive outcomes are associated with improvements in mobility performance following lifestyle intervention in prostate cancer patients undergoing androgen deprivation therapy. PLoS One. 2022 Jan 27;17(1):e0263136. doi: 10.1371/journal.pone.0263136.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35085341/
Background: Il razionale di questo trial randomizzato controllato è di confrontare gli effetti di un intervento di esercizio fisico e dietetico con quelli della gestione standard di cura sul cambiamento delle prestazioni di sollevamento e trasporto e sulle credenze di autoefficacia legate alla mobilità ed esplorare le associazioni nei pazienti con cancro alla prostata sottoposti a terapia di deprivazione degli androgeni. Sono stati arruolati 32 pazienti con cancro alla prostata (età M = 66,2 anni; SD = 7,8) sottoposti a terapia di deprivazione degli androgeni e sono stati assegnati in modo casuale a un intervento di 3 mesi di esercizio e stile di vita alimentare (n = 16) o alla gestione standard di cura (n = 16). Le valutazioni del risultato sono state ottenute al basale, a 2 e 3 mesi di follow-up. 

• Kaplan L, Klein T. Nurse practitioner hospitalists: An empowered role. Nurs Outlook. 2021 Sep-Oct;69(5):856-864. doi: 10.1016/j.outlook.2021.03.015.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33958202/
Background: Un infermiere practitioner (NP) è un infermiere specializzato iscritto all’albo con una formazione e un’istruzione avanzata. La principale differenza tra un infermiere (RN) e un infermiere practitioner (NP) è l’ambito di pratica. Agli infermieri practitioner è data molta più autonomia. In alcuni stati, gli infermieri practitioner (specializzati) sono in condizioni di lavorare indipendentemente e di avere i loro propri uffici. Al contrario, gli infermieri lavorano sotto un clinico come un medico o un infermiere specializzato. Gli infermieri (NP) sono sempre più impiegati dai gruppi di medicina ospedaliera e contribuiscono alla cura del paziente adulto ospedalizzato.  Ricerche precedenti indicano che gli infermieri practitioner nei setting ospedalieri sono legittimati ed empowered nel loro ruolo. Il razionale di questo studio nazionale è di descrivere l’esperienza lavorativa della forza lavoro di infermieri practitioner ospedalieri. Uno studio esplorativo qualitativo che utilizza cinque sessioni di focus group con NP ospedalieri ed è descritto utilizzando l’analisi tematica e la sintesi delle trascrizioni. La codifica induttiva ha identificato e raffinato ulteriormente i temi spiegati dai partecipanti. L’empowerment psicologico è stato riaffermato come il tema principale per descrivere l’esperienza dei partecipanti. Durante lo studio sono emersi cinque sottotemi di questo empowerment. 

Hansen BR et al.Capturing the value and core concepts of the Clinical Research Nurse J Res Nurs. 2022 Mar;27(1-2):32-47. doi: 10.1177/17449871211073760
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35392206/
Background: Come infermieri, identifichiamo la nostra professione come una professione di caring, ma come si traduce questa identità da una definizione concettuale, alla pratica del mondo reale per l’infermiere di ricerca clinica? Il razionale di questo studio è di offrire un nuovo modello concettuale basato su quattro principi, che racchiude il valore intrinseco dell’infermiere di ricerca clinica, la sua leadership attiva e il suo contributo diretto a un’assistenza di alta qualità, centrata sulla persona e sicura, affrontando le attuali percezioni errate dell’infermieristica di ricerca. Questo articolo descrive l’assistenza erogata in modo sicuro dall’infermiere di ricerca clinica attraverso un modello concettuale a quattro punte e attraverso la guida di un caso esemplificativo. La ricerca clinica infermieristica è concettualizzata all’interno dei domini Assistenza e fiducia, Ruolo, Impatto ed Integrazione. Il caso esemplificativo dimostra l’applicazione reale di questi domini e le competenze necessarie per bilanciare le complessità delle esigenze cliniche e le richieste di ricerca in un ambiente sanitario. 

Personalized Nursing Care in Precision-Medicine Era. In SAGE Open Nursing, Dec 9, 2021.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35174279/
Background: In questo articolo viene descritto un dibattito sugli impatti e le sfide che l’infermieristica deve affrontare per incorporare la medicina di precisione nella pratica clinica. L’ampio investimento e lo sviluppo della ricerca in biologia molecolare negli ultimi decenni, soprattutto dopo il completamento del Progetto Genoma Umano, ha suscitato molte aspettative riguardo al suo impatto sull’era della medicina di precisione. Per soddisfare le nuove esigenze di assistenza, è necessario che le scienze omiche siano integrate nella pratica infermieristica, soprattutto nell’assistenza infermieristica. Sulla base della conoscenza della genomica strutturale, sono state migliorate le tecniche che hanno permesso l’avanzamento della ricerca relativa alla genomica funzionale, che insieme comprende le scienze “omiche”, tra cui la trascrittomica, la proteomica, l’epigenomica e la metabolomica. La sfida attuale è quella di trasformare questo insieme di informazioni in benefici clinici per i pazienti, attraverso diagnosi più accurate, trattamenti e cure personalizzate in base alle particolarità degli individui e delle comunità. Per l’infermieristica, la sfida principale è l’incorporazione delle scienze omiche nella formazione e nella pratica professionale, in modo che gli infermieri possano essere in grado di fornire in modo sicuro, scientifico e autonomo un’assistenza personalizzata a individui e famiglie basata sull’era della medicina di precisione.